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Registrati on line oltre 57 mila esami

La tecnologia ha fatto nascere diversi servizi per gli studenti, tra questi la registrazione online degli esami che permette di diminuire gli errori di compilazione del docente e di trascrizione della segreteria e consente agli iscritti di ottenere certificati di curriculum di studi aggiornati in tempi brevissimi. I dati relativi agli studenti arrivano rapidissimi anche al cervellone d’ateneo che proprio per essere celere e lungimirante garantisce al sistema università maggiori finanziamenti.
Oltre alla rapidità e alla maggiore precisione nella registrazione, il servizio consente anche un notevole risparmio economico in quanto le fasi manuali vengono gradualmente sostituite da transazioni automatizzate, tanto che si prevede un risparmio di oltre 100 mila euro all’anno, una cifra che potrà essere utilizzata per altre iniziative di didattica e ricerca.
Gli esami online sono un innovativo esempio di e-government della pubblica amministrazione e l’Università di Udine è fra i primi atenei in Italia ad aver avviato una sperimentazione di questo genere. Se finora gli esami erano registrati manualmente sia dal docente, sul libretto dello studente e in due copie sul registro, sia dal personale della ripartizione didattica dell’ateneo, che li trascriveva sul sistema informativo, con il nuovo "metodo", il docente deve soltanto inserire la votazione e comunicare alla ripartizione didattica l’elenco degli esiti relativi agli studenti esaminati. “Senz’altro un aspetto positivo del servizio – spiega Paolo Coppola del Centro servizi informatici e telematici dell’Università di Udine (Csit) dell’ateneo friulano – è la rapidità della registrazione degli esami nel passaggio dal cartaceo, inoltre è certamente più agevolato il docente che deve registrare i test di molti universitari. D’altra parte non si possono nascondere alcune lamentale da parte degli studenti che non vedono più confermare la validità dell’esame con la firma nello "statino", il documento che poi passava alle segreterie”.
Ingegneria è la facoltà che ha registrato maggiori esami online (12001 a giugno di quest’anno), mentre Veterinaria ne ha annotati solo 516, piuttosto basso anche il numero per Lettere con 1959 registrazioni all’attivo. Da notare che più di qualche docente ha osservato come nella registrazione online vengano, difatti, omessi gli argomenti oggetto dell’esame, cosa che non avveniva nel vecchio libretto. Per il momento, dunque, la compilazione elettronica degli esami vive assieme a quella tradizionale e come si può intuire sono i docenti delle facoltà scientifiche e tecniche ad utilizzare con più determinazione lo strumento innovativo. Alla facoltà di Ingegneria, infatti, seguono a ruota, Medicina ed Economia. In un solo anno, per fare un ragionamento più complessivo, si è passati dal 40,17% di esami registrati online al 62% che equivale a 57236 test catalogati. Un dato piuttosto elevato e destinato ad incrementare, come del resto lo saranno gli altri servizi dedicati ad una comunità virtuosa come l’Università di Udine. “A breve è nostra intenzione – fa sapere in anteprima Paolo Coppola – procedere con la valutazione online della didattica dei master, di pari passo è bene che tutti i servizi elettronici siano oggetto di una valutazione da parte degli utenti, solo attraverso il feedback, infatti, possiamo ritararli rispetto alle singole richieste”.
Per ora, ma non è poco, lo studente che frequenta gli studi all’Università del Friuli può seguire la propria carriera attraverso il web, accedendo ad ogni tipo di informazione, dall’orario delle lezioni, al ricevimento docenti. Ma il futuro prevede scenari ancora più a misura di studenti moderni con l’accesso agli strumenti del web 2.0, una tecnologia che permette ai dati di diventare indipendenti dalla persona che li produce e di condividere le informazioni in rete, Wikipedia docet.
 “Vorrei potenziare – chiarisce il delegato del rettore per l’informatica – i servizi di comunità on-line, affinché gli studenti possano condividere gli appunti e partecipare alle discussioni connesse alla vita accademica”.
Sara Carnelos