Occupazione a Ingegneria fa rima con internazionalizzazione
Un centinaio di studenti che partecipano al programma Erasmus. E in futuro corsi avanzati in lingua inglese. Anche grazie al collegamento con il mondo dell’impresa
Superata la soglia dei tremila studenti, 140 docenti, oltre cento dottorandi, numerosi assegnisti e professori a contratto presi in prestito dal mondo produttivo. Sono questi i risultati raggiunti dalla Facoltà di Ingegneria di Udine in pole position nel panorama italiano per mobilità studentesca, con ben cento studenti orientati ai programmi Socrates/Erasmus.
Ma ad una Facoltà che offre corsi di laurea in ciascuna delle aree in cui è suddivisa l’ingegneria, civile, industriale, informazione, e nell’architettura, tutto ciò non basta. “È necessario – lo rivela il preside Alberto Felice De Toni – attrarre studenti dall’estero, stiamo pensando ad un processo di internazionalizzazione, affinché i corsi più avanzati siano in inglese. Per il momento in lingua vengono tenute alcune lezioni nei dottorati e nei master, inoltre, una convenzione con la “Danieli”, consente ad una ventina di studenti indiani, cinesi e ucraini all’anno di completare la formazione da noi. Un progetto ambizioso che richiederà tempo, impegno e soldi, ma ci vede partire con il vantaggio della regione di confine”.
Il 75% dei laureati di primo livello ripercorrerebbe la stessa scelta poiché davvero centrata: otto i corsi di primo livello e sette di secondo. Prendendo in esame i corsi di laurea e la formazione specialistica in Ingegneria, l’84,6% sono studenti maschi, la percentuale scende al 79,8% se consideriamo anche Architettura. “Escludere le donne da questo tipo di conoscenza e di carriere provoca danni irreparabili – incalza il preside vicario Francesca Soramel – Per recuperare il gap ci vorranno anni di lavoro e un cambio radicale di mentalità, solo allora potremo disporre delle strutture necessarie a rendere il lavoro di una donna sereno senza che debba rinunciare ad una famiglia”. In soli due anni le studentesse immatricolate sono passate dall’11% al 18% grazie all’intervento di Università, Regione e Fse. E il loro rendimento? “Sono più brave – svela Soramel – si laureano in media un anno prima dei maschi e con cinque punti in più”.
Straordinario il collegamento con il territorio, con circa 800 i contatti professionali. A Pordenone, peraltro, è nata Ingegneria dell’Innovazione industriale, merito di un progetto condiviso con il territorio.
Che dire poi dei 363 laureati triennali del 2006? Il 79,4% intende proseguire nella specialistica (Almalaurea, Profilo dei laureati 2006 – Indagine 2007). Il vantaggio di un livello superiore di studi apre migliori prospettive di carriera. I tempi di ingresso sono rapidissimi, la Facoltà di Ingegneria di Udine vanta, a livello nazionale, la più elevata percentuale di giovani che lavorano a tre anni dalla laurea.