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Gli orsi hanno un villaggio. Nelle Valli del Natisone

Inaugurato a Stupizza il Centro visite. I ricercatori hanno catturato due orsi bruni, Bepi e Andrej. Il primo è stato abbattuto in ottobre in Slovenia
Andrej immortalato nella notte
Un luogo nel quale turisti, popolazione locale e studenti possono conoscere le attività di conservazione e valorizzazione della natura e di ricerca condotte dall’università di Udine. Un progetto in grado di favorire lo sviluppo di iniziative economiche e creare un “patto” tra cittadini, turisti ed enti finalizzato alla conservazione della natura. Sono gli obiettivi del Centro visite “Il villaggio degli orsi” di Stupizza, nel comune di Pulfero in provincia di Udine, inaugurato lo scorso luglio in un angolo di rara bellezza, lungo il fiume Natisone in prossimità della Bocca di Pradolino, alle pendici del monte Mia. Il Centro è allestito con materiali divulgativi e strumenti di ricerca dall’università di Udine ed è parte fondamentale del progetto Interreg “Gestione sostenibile transfrontaliera delle risorse faunistiche”, di cui è beneficiaria la Regione - Servizio tutela ambienti naturali e fauna, e del progetto Life Natura “Sistema aurora-conservazione attiva di Salamandra atra aurorae ed altri anfibi”. L’impegno dell’amministrazione comunale e del sindaco Piergiorgio Domenis, che ha concesso la gestione delle strutture all’Ateneo e promosso le attività, è stato fondamentale e prezioso. Nell’ambito del progetto Interreg, i ricercatori dell’ateneo friulano, dopo le catture di una lince, la prima mai realizzata in Italia, e di un orso bruno eseguite nei primi mesi dell’anno, hanno catturato un secondo esemplare di orso bruno di oltre 200 chili. Chiamato “Andrej” e dotato di radiocollare, l’orso è seguito ora per ora nei suoi spostamenti e «ha fornito – dice Stefano Filacorda dell’università di Udine, responsabile del progetto Interreg - importanti informazioni sull’uso del territorio, mostrando dei movimenti e un uso sorprendente dello stesso». Il “Villaggio degli orsi”. Presso il Centro si possono osservare, al piano terra, gli strumenti di ricerca, quali lacci e materiale per le catture, strumenti radiotelemetrici e di video fototrappolaggio, utilizzati per lo studio dei grandi carnivori selvatici. È stata ricostruita la zona di accesso a una tana di orso e sono esposti poster e fotografie dedicati alla biologia, all’ecologia e alla ricerca dei grandi carnivori, in particolare l’orso, e di altre specie faunistiche tipiche della zona e in via di estinzione. Al piano superiore, i visitatori possono visionare i video relativi alle attività di ricerca e cattura degli esemplari di lince, orso e cinghiale, e alla vita di queste specie. Tra essi, il filmato dell’orso che, nottetempo, si gusta il contenuto degli alveari a Studena Alta e sopra l’abitato di Pietratagliata. Per i bambini sono stati predisposti giochi, e possono eseguire calchi in gesso. Fino in primavera saranno attive le visite per scolaresche e gruppi, con il coinvolgimento dei visitatori nelle attività di ricerca, in una nuova forma di turismo scientifico. Per informazioni sulle attività www.uniud.it/gestionefauna, www.uniud.it/vilaggioorsi, www.uniud.it/wildlife/ilvillagioorsi e villaggioorsi.dian@uniud.it Gli orsi catturati. Andrej è un maschio adulto di 9 anni e oltre 200 chili. È stato chiamato così in onore di due operatori del gruppo di cattura. Si caratterizza per una curioso collare bianco intorno al collo, tipico degli animali giovani. Andrej è stato dotato di un radiocollare satellitare e radio e, quindi, immediatamente liberato. La cattura è avvenuta grazie alla presenza di operatori sloveni del Ministero delle Foreste e della veterinaria responsabile per le catture in territorio sloveno che hanno affiancato i veterinari dell’università di Udine. L’orso ha mostrato dei movimenti e un uso sorprendente del territorio. In alcune notti il radiocollare satellitare lo ha segnalato in prossimità di alcuni paesi delle Valli del Natisone. «La sua presenza – dice Filacorda – non è stata avvertita da nessuno, segno della ormai totale integrazione di questa specie nell’ambiente naturale ed antropico e dell’assenza di pericoli per la popolazione». Il comportamento di Andrej è apparso molto diverso da quello di Bepi. Catturato a marzo nella stessa zona, l’orso Bepi, dopo una permanenza di circa 15 giorni nelle Prealpi Giulie e Valli del Natisone, si era diretto nella zona a nord di Postumia, dove si spostava di alcuni chilometri da e verso la foresta di Tarnova. Purtroppo a ottobre Bepi è stato abbattuto in Slovenia. Andrej, orso amante dell’ambiente alpino e grande scalatore, si muove per la quasi totalità del tempo in territorio italiano, soprattutto nella zona del Parco naturale delle Prealpi Giulie e delle Valli del Natisone, fino a passare ad alcune centinaia di metri dal centro visite “Il villaggio degli orsi” e frequentare le aree circostanti. Il suo territorio, dai i primi dati, sembra superare i 90 mila ettari.
Silvia Pusiol