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Il "modello Udine" di Furio Honsell

Il rettore uscente è stato confermato alla guida dell'Ateneo. Ecco gli obiettivi del terzo mandato
Sviluppo dell’università a livello internazionale, forte progettazione nel settore dell’edilizia, caratterizzazione dell’offerta didattica sono i principali obiettivi del professor Furio Honsell, eletto rettore dell’ateneo friulano per l’anno accademico 2007-2010. E’ il terzo mandato, al termine del quale Honsell, avendo raggiunto i nove anni di rettorato, per Statuto non potrà più candidarsi. Forte dei risultati raggiunti in questi sei anni (dal Parco scientifico e tecnologico alla Scuola Superiore, dal consolidamento degli iscritti allo sviluppo del rapporto con imprese, associazioni ed enti locali), che hanno reso l’università di Udine una delle aziende più strategiche del Friuli Venezia Giulia e che hanno fatto conoscere il “modello Udine” a livello nazionale e internazionale, il rettore è pronto a portare a termine alcuni progetti intrapresi e a gettare le basi alcune nuove iniziative. L’impegno più difficile? “Trovare un successore”. “Giocare d’anticipo”. L’intento di Honsell è sempre stato quello di “giocare d’anticipo rispetto ai cambiamenti, per non lasciarsi mai sorprendere impreparati”. Un esempio? La valorizzazione economica della ricerca, un settore in cui ormai l’ateneo friulano fa scuola. Il rapporto fra accademici e imprenditori si è sviluppato fino a dar vita a 50 brevetti, una decina di aziende spin off, tre vittore a Start Cup, la fiera Innovaction, l’avvio del Parco scientifico e tecnologico e il centro per l’innovazione in agricoltura. “Gli scenari futuri – sostiene il rettore – sono piuttosto incerti sia a livello normativo che di programmazione nazionale. Oggi non basta la conoscenza a fondo dei regolamenti, perché la competizione, anche a livello universitario, è estrema. Bisogna soprattutto avere strategie coraggiose e innovative per saper cogliere le novità con notevole anticipo e coniugarle a capacità gestionali per estrarre i massimi vantaggi dai flussi finanziari purtroppo ridotti.” Tre missioni. A forza di ripeterlo e dimostrarlo, ormai il rettore ha convinto da tutti: l’università ha tre missioni. Oltre alla ricerca e all’alta formazione, c’è quella di servizio al territorio, che “rende l’università motore di sviluppo regionale” e “si coniuga nei modi più disparati, dal trasferimento della conoscenza per promuovere l’innovazione alla formazione continua e ricorrente, al laboratorio culturale. “Molto si può ancora fare – sostiene Honsell - ma i percorsi sono stati individuati con chiarezza e soprattutto l’ateneo, giocando d’anticipo, ha potuto realizzare questi nuovi compiti in modo da rafforzare le missioni tradizionali e non ha dovuto rincorrere questa terza missione”. Sviluppo edilizio. È al primo posto del terzo mandato del rettore, che punta ad un ulteriore sviluppo del campus universitario, con la realizzazione di nuovi edifici, anche prefabbricati e nuove acquisizioni, per incrementare la disponibilità di aule e di aule studio nei poli scientifico, umanistico ed economico-giuridico. Va avviato (dopo un’attesa di 15 anni) il terzo lotto dei Rizzi, grazie al finanziamento regionale di 15 milioni di euro. Dovranno essere completate le biblioteche umanistica ed economico-giuridica. Nel polo medico sarà costruito un nuovo edifico per i laboratori. Al polo economico-giuridico sarà completata la ristrutturazione del Renati e il nuovo edificio per le grandi aule e sarà realizzato il terzo lotto del polo pedagogico. Progetti edilizi sono previsti anche per Pordenone e Gorizia. Internazionalizzazione. Necessario avviare iniziative con la Slovenia e puntare sull’inglese come lingua di insegnamento per far diventare l’università di Udine un polo di attrazione per gli studenti che provengono dall’estero. Serve inoltre cogliere con maggiore decisione le opportunità offerte dai finanziamenti dell’Unione Europea. Svolta per la didattica. Le lauree specialistiche saranno rivisitate. L’obiettivo è quello di caratterizzarle in modo che risultino attrattive per gli studenti provenienti da fuori regione, proprio come la Scuola Superiore, frequentata da giovani che arrivano da tutta Italia. Le lauree triennali, invece, devono fornire una base metodologica e formativa, in modo da insegnare agli studenti ad apprendere lungo tutto l’arco della vita. È normale, quindi, che il bacino di provenienza degli iscritti a questi tipi di corso sia soprattutto regionale. Specifiche capacità di ricerca e alta formazione devono infine caratterizzare anche il dottorato di ricerca.   I risultati della votazione   Furio Honsell è stato confermato alla guida dell’Ateneo friulano per i prossimi tre anni. Durante la prima votazione del 23 maggio, Honsell ha raggiunto la maggioranza assoluta dei voti, totalizzando 333 preferenze (erano state 288 tre anni fa e 208 sei anni fa), pari al 71,4% dei votanti che sono stati 466 su 613 aventi diritto. Le schede bianche sono state 89, 25 le nulle, 19 quelle con altri voti. I risultati delle votazioni sono stati resi noti dalla Commissione elettorale centrale, presieduta dal prof. Roberto Gusmani, decano dell’Ateneo friulano, durante l’assemblea convocata nella sala del consiglio di palazzo Florio, che ha proclamato il prof. Furio Honsell Magnifico Rettore dell’Ateneo friulano per il triennio accademico 2007-2010. Un risultato scontato visto che era l’unico candidato? «Un’elezione è sempre una verifica importante – ha detto Honsell -. Non è mai scontata. Questo risultato mi incoraggia a proseguire con convinzione le strategie a favore della didattica, della ricerca e del servizio al territorio fin qui perseguite». Nato a Genova il 20 agosto 1958, da famiglia di origini mitteleuropee, si è laureato in matematica alla Scuola Normale Superiore di Pisa. È stato ricercatore in informatica all’Università di Torino e a quella di Edimburgo. Dal 1990 è professore di informatica all’Università di Udine dove ha diretto il Centro di calcolo dal 1990 al 1992, il dipartimento di Matematica e informatica dal 1992 al 1995 ed è stato preside della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali dal 1995 al 1998. Ha diretto oltre sessanta tesi di laurea e sette dottorati di ricerca in Informatica. È autore di oltre 50 pubblicazioni scientifiche su teoria degli iperinsiemi non ben fondati, modelli e teorie del lambda calcolo, logical frameworks, lambda calcoli di oggetti, logiche dei programmi. È presidente di Friuli Innovazione, gestore del Parco scientifico e tecnologico “Luigi Danieli” di Udine e dal 2006 presidente dell’Associazione “Mittelfest” e vicepresidente dell’Associazione per la promozione della ricerca europea (Apre). Ha partecipato come “ospite matematico” a numerose puntate della trasmissione “Che tempo che fa” in onda su Rai Tre.
Simonetta Di Zanutto