Rassegna stampa | qui.uniud | Uniud
Copertina numero 27
27
NUMERO 27
mar - apr 2008
Copertina numero 26
26
NUMERO 26
gen-feb 2008
Copertina numero 25
25
NUMERO 25
nov - dic 2007
Copertina numero 24
24
NUMERO 24
sett - ott 2007
Copertina numero 23
23
NUMERO 23
mag - giu 2007
Copertina numero 22
22
NUMERO 22
mar - apr 2007
Copertina numero 21
21
NUMERO 21
gen - feb 2007
Copertina numero 20
20
NUMERO 20
nov - dic 2006
Copertina numero 19
19
NUMERO 19
lug - ott 2006
Copertina numero 18
18
NUMERO 18
mag-giu 2006
Archivio di tutte le riviste Archivio di tutte le riviste
Ricerca nell'archivio Cerca

ufficio.stampa@amm.uniud.it

Casa Lenassi, un ulteriore tassello al campus di Gorizia

Inaugurata la struttura che ospiterà il futuro dipartimento di comunicazione e relazioni pubbliche. Ristrutturata dal Comune con un finanziamento regionale di un milione e 180 mila euro
Un'immagine di Casa Lenassi
A Gorizia si chiude il cerchio, o per essere più precisi il quadrilatero, intorno al costituendo Campus che nei prossimi tre anni sorgerà nel cuore della città accanto a Palazzo Alvarez. L’inaugurazione della restaurata ex-Casa Lenassi, splendida villa di proprietà del Comune risalente al seconda metà del 1800, rappresenta infatti un tassello essenziale nella realizzazione della cittadella universitaria che comprenderà l’edificio dell’ex-Locchi in via Margotti e il complesso dell’ex-Stella Matutina in via Nizza. Dopo quattro anni di lavori la villa padronale dell’imprenditore Oddone Lenassi, mecenate goriziano, è stata completamente ristrutturata dal Comune di Gorizia con un investimento di un milione 181 mila euro, finanziato dai fondi messi a disposizione dalla Regione. È destinata a diventare la sede del costituendo Dipartimento goriziano nell’ambito della comunicazione e delle relazioni pubbliche e offrirà a studenti e docenti nuovi spazi, dei quali il polo isontino sente improrogabilmente l’esigenza. «Il restauro di Casa Lenassi – sottolinea il direttore del Cego Mauro Pascolini – è un ulteriore passo avanti nell’importante progetto di consolidamento della presenza dell’Ateneo friulano a Gorizia. La crescente necessità di spazi per le attività didattiche e amministrative del polo isontino ha trovato un interlocutore sensibile nel Comune che ha messo a disposizione dell’università un edificio di grande prestigio. È doveroso ringraziare i progettisti e l’impresa che hanno portato a termine i lavori di ristrutturazione, in particolare gli architetti Laura Puntin del Comune di Gorizia e il direttore dei lavori Alessandra Quendolo». Per realizzare il restauro, assolutamente rispettoso delle caratteristiche dell’edificio, sono state effettuate approfondite ricerche di carattere archivistico, storico e architettonico. La villa viene fatta risalire alla seconda metà dell’Ottocento, dopo la formazione del viale di collegamento tra la città e la stazione ferroviaria (1858-60), ed è stata ampliata nel 1921 con l’aggiunta di un nuovo corpo di fabbrica e una serie di modifiche nella distribuzione interna. Un principio fondamentale del progetto di restauro è stato quello di prestare attenzione a tutti i segni e alle diverse “storie” che testimoniano l’evoluzione nel tempo dell’edificio, alla tutela delle diverse forme di autenticità. Gli spazi interni sono stati ridefiniti anche con la demolizione di alcune pareti che erano state costruite di recente. La destinazione d’uso delle sale prevede a piano terra la collocazione delle funzioni amministrative e degli spazi legati alle relazioni con il pubblico. Saranno realizzate una portineria, l’ufficio del direttore del Dipartimento, la segreteria amministrativa, un laboratorio informatico con quattro postazioni multiple, una saletta convegni da 30 posti a sedere dotata di impianto multimediale, oltre a una stanza di servizio. Al primo piano, invece, è previsto l’allestimento di un vano ristoro e di otto studi per i docenti, per un complessivo numero di posti che va da 16 a 20. Il giardino retrostante, da molti anni in stato di abbandono, è stato anch’esso risistemato e ripulito dalle piante infestanti, ed è stato recuperato il muro perimetrale. Tutti i locali della villa sono stati resi accessibili alle persone con limitata capacità motoria attraverso la realizzazione di un accesso dal giardino esterno che permetterà di raggiungere i locali posti in adiacenza all’ingresso e l’ascensore per salire al primo piano. Al questo scopo sono state modificate le quote interne di alcuni locali non provvisti di pavimenti particolarmente significativi, mentre i pavimenti originali in legno sono stati recuperati. Alla cerimonia del taglio del nastro, oltre al direttore del Cego Pascolini, erano presenti il rettore Furio Honsell, il preside della facoltà di Lingue Vincenzo Orioles, il consigliere del Consorzio Universitario Mario Ascari, i rappresentati di Comune e Provincia e il parroco del Sacro Cuore, padre Antonio Bressan, che ha benedetto i nuovi locali.
Francesca Pelessoni