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La scelta del corso di laurea? Un bel problema

Il Problem Solving è un nuovo metodo didattico basato sull’“imparare facendo”. Serve anche ad aiutare i giovani a fare la scelta universitaria più adatta per valorizzare le potenzialità personali.
Ordinare, in base alla densità, latte, detersivo liquido per piatti, olio, alcool, acqua, aceto, inchiostro. Studiare come lanciare palline di diverso materiale per colpire un bersaglio o l’allungamento di due tipi diversi di elastici con pesi calibrati. Oppure, ancora, osservando come la luce attraversa in diversi modi materiali differenti, venire a capo della legge che rende conto del fenomeno. Non si tratta di curiosi o intriganti esperimenti da “La Settimana Enigmistica”, ma di esempi di Problem Solving sperimentale. Un termine utilizzato per riferirsi a un’ampia categoria di strategie didattiche fondate su un processo attraverso cui l’allievo riconosce le regole applicate in un certo contesto e si rende conto di come applicarle in altri contesti, con lo scopo di imparare facendo qualcosa (e non leggendo come farla) e di dare rilievo a una grande varietà di approcci alla soluzione. Il Problem Solving rappresenta un’utile e innovativa strategia anche nel campo dell’orientamento, ossia in quell’attività che aiuta lo studente nella scelta di un percorso di studi in grado di valorizzare e incentivare le potenzialità personali. Esso indica l’insieme dei processi necessari ad analizzare, affrontare e risolvere situazioni problematiche. Si tratta di una strategia di insegnamento e di apprendimento in cui l’allievo è chiamato ad assumersi delle responsabilità in merito alla soluzione di problematiche proposte e, talvolta, anche a definire i problemi. È stato applicato nell’ambito della fisica, e poi ha coinvolto altre discipline, dalla letteratura italiana alla biologia, dal diritto ed economia alla pedagogia. A titolo di esempio, per un contesto di didattica della storia, viene chiesto agli studenti di ragionare sui seguenti quesiti: “Esistono le streghe? Se sì, come sono? Dove vivono? Cosa fanno?”. Presentando il compito senza specificare il “quando”, usando il presente nella formulazione delle richieste e contemporaneamente fornendo materiale di epoche diverse (di attualità e documenti storici) si fanno riflettere gli studenti sulla possibilità di esistenza di stereotipi, sulla sospensione del giudizio, sulla relazione fra passato e presente, sul reperimento e l’uso delle informazioni. La richiesta di progettazione di una tastiera speciale che permetta a persone con difficoltà di comunicazione di poter esprimere bisogni o azioni quotidiane, invece, può rappresentare un buon esempio di collaborazione interdisciplinare fra una materia professionale, il trattamento dei testi, e una umanistica, la pedagogia. L’attività di Problem Solving programmata, dunque, ha una finalità pratica, che aggancia l’esperienza di apprendimento a un compito di realtà, e sviluppa creatività, capacità di valutazione di efficacia e di coerenza, mettendo alla prova, sul campo, interessi e attitudini. L’utilizzo del Problem Solving nel campo dell’orientamento formativo (Pso) è una metodica, utile a insegnanti e orientatori, messa a punto negli ultimi anni all’università di Udine, in particolare dalla professoressa Marisa Michelini, delegato del rettore per l’Orientamento e il tutorato. Il Pso rappresenta uno strumento innovativo di orientamento per gli studenti, chiamati ad affrontare i problemi proposti e a riflettere sulle soluzioni attraverso fasi strutturate e in tempi prestabiliti di lavoro individuale, di gruppo e assembleare. L’orientamento formativo universitario non può ridursi a un’elencazione delle offerte didattiche. Anche un’azione informativa su di esse richiede almeno il chiarimento dei caratteri culturali e professionali dei corsi di studio, dei ruoli dei singoli insegnamenti e del loro carattere precipuo. «Lo studente – spiega Michelini - deve scegliere rispetto a un’ampia offerta e deve assumersi le responsabilità della scelta ai fini della propria carriera. Questo comporta una consapevolezza che non può essere affidata a estemporanee impressioni, emozioni e sensazioni». Il Problem Solving per l’orientamento offre occasioni di coinvolgimento operativo con gli strumenti tipici di un’area disciplinare, sommando al contributo orientante quelli educativo, formativo e culturale.   Didattica innovativa: istruzioni per l’uso Fra le proposte di orientamento formativo, l’Ateneo di Udine ha inserito da alcuni anni la metodica del Problem Solving per l’orientamento formativo disciplinare (Pso), messa a punto dalla professoressa Marisa Michelini con la collaborazione di alcuni docenti della scuola superiore. Questa attività è rivolta a gruppi di studenti delle classi quarte e quinte della scuola superiore, preorientati verso specifiche aree disciplinari, ossia che abbiano già individuato, attraverso altre attività di orientamento informativo e formativo, una preferenza o un interesse per qualche disciplina specifica. Il Problem Solving aiuta i ragazzi nella definizione della scelta del proprio specifico curriculum di studi. L’attività di Problem Solving si svolge nell’arco di una mattina (4 ore) articolata in fasi che alternano il lavoro individuale a quello di gruppo su problemi tipici della disciplina scelta. Le fasi di lavoro vengono documentate dallo studente, a cui è richiesto di compilare un questionario psicologico. Successivamente gli studenti devono svolgere a casa una riflessione scritta da consegnare agli insegnanti e al conduttore del Pso. Infine, gli studenti partecipanti, dopo circa due settimane dal primo incontro, partecipano a un’assemblea di 2 ore. Gli insegnanti e le scuole interessate a organizzare attività di Problem Solving, in vista della scelta universitaria da parte dei ragazzi, possono richiedere informazioni e ottenere la programmazione dell’attività rivolgendosi al Centro orientamento e tutorato (Cort) dell’università di Udine, a palazzo Caiselli, in vicolo Florio 2/A a Udine, telefono 0432 556215-16, e-mail cort@amm.uniud.it , oppure www.uniud.it e www.orientamento.uniud.it
Silvia Pusiol