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InnovAction atto secondo: record di visitatori

L’edizione 2007 della fiera internazionale dell’innovazione ha visto ancora protagonista l’università di Udine. Ricerche, brevetti e il Torneo dei paradigmi hanno animato i quattro giorni della manifestazione.
Girasoli per produrre biodiesel, vaccini anti-linfoma che nascono dalle foglie di tabacco, robot lavabiancheria, scooter supersilenziosi, oggetti virtuali in 3D che si materializzano dal nulla obbedendo ai gesti del visitatore come sul set di Minority Report. Ai tantissimi che hanno voluto guardare da vicino i risultati della ricerca “made in Friuli” girando fra i quindici stand dell’Università di Udine a Innovaction, la fiera dell’innovazione, dev’essere sembrato di essere stati catapultati in un altro mondo da film di fantascienza. E, in effetti, a ben guardare, anche senza scomodare Isaac Asimov nè registi futuribili come Ridley Scott e Kathryn Bigelow, quel che si è visto nella piazza delle Idee è, in qualche modo, un universo atemporale. Un oggi che, grazie alle migliori teste pensanti su piazza in Friuli arruolate dall’ateneo, già lavora per il domani e nel domani. Nel presente coniugato al futuro dai campioni dell’innovazione dell’ateneo friulano i più sportivi hanno potuto vedere all’opera anche l’ergodinamometro “sponsorizzato” dall’Agenzia spaziale europea e italiana e realizzato su specifiche tecniche ideate dal docente dell’Università di Udine Pietro Enrico di Prampero, che a Innovaction ha “testato” la potenza esplosiva delle gambe degli atleti della Pasut Aquile Fvg e della squadra di bob. Mentre nell’esposizione degli spin off dell’ateneo, le imprese nate dalla ricerca accademica, nello stand del dipartimento di Fisica, gli appassionati di videogame e i più ferrati in matematica hanno sicuramente apprezzato i cervelli robotici del tipo presente in Playstation 3 e utilizzato anche da Ibm, Toshiba e Sony. Frutto della ricerca dello spin off Isomorph i microprocessori “Cell” servono ad affrontare i calcoli scientifici in modo non convenzionale, con la suddivisione del problema in sottoproblemi più semplici che possono essere risolti con calcoli lineari. Esperienza, emozione, elaborazione: fra le tre “e” che hanno guidato la scelta dell’Università di Udine a Innovaction, la seconda porta il sorriso e la grinta di Nives Meroi, l’unica donna al mondo ad aver raggiunto nove delle 14 vette oltre gli ottomila, che alla fiera dell’innovazione, ospite dell’ateneo friulano, ha presentato il filmato della spedizione himalayana del 2005, durante la quale i ricercatori dell’Università hanno compiuto importanti test medico-scientifici. A sintetizzare al meglio tutte e tre le parole chiave è stata invece la festa per il cinquantesimo brevetto dell’ateneo friulano: un traguardo raggiunto grazie ai nove depositati nel 2006 e agli ultimi due messi a segno nei primi mesi di quest’anno che è stato celebrato dal rettore Furio Honsell, dal delegato per la ricerca Fabio Barbone, assieme al presidente della Commissione brevetti Raffaele Testolin, a Manuela Croatto, responsabile della ripartizione ricerca dell’ateneo (che ha presentato il libro “Chi ricerca trova” con le idee dei dottorandi di ricerca) e da Cristiana Compagno, delegata del rettore per l’innovazione tecnologica e imprenditoriale. E’ lei a snocciolare i dati che fanno la differenza e proiettano sempre di più l’Università di Udine in un futuro che è già presente: «All’ateneo friulano il trasferimento tecnologico, ovvero il rapporto tra i brevetti trasferiti a terzi per lo sfruttamento commerciale e le domande di tutela, nel 2006 ha superato il 42%, contro il 13% italiano, segno che i brevetti dell’Università di Udine creano valore sul mercato”. Tanto che tre quarti delle commercializzazioni sono avvenute entro un anno dal deposito, nella metà dei casi addirittura entro un mese. E da un’idea di Compagno nasce anche una delle novità più stimolanti viste a Innovaction: il Torneo dei Paradigmi, organizzato per la prima volta dall’ateneo friulano. Una sorta di tenzone fra “sistemi” di idee, conoscenze e comportamenti, ovvero i paradigmi tecnologici che condizionano di volta in volta la direzione di marcia del progresso. A confrontarsi sui temi più caldi dell’attualità sono stati “campioni” del calibro di Brian Winston, esperto di lungo corso sull’evoluzione delle tecnologie dell’informazione, che con Helga Nowotny, membro del consiglio scientifico dell’European Research Advisory e Martin Bauer, ricercatore della London School of Economics hanno parlato di media&progresso tecnologico. Edoardo Boncinelli e Mario Capanna, invece, sono stati gli alfieri di due visioni diverse del ruolo delle biotecnologie nel torneo sull’uso degli Ogm nelle produzioni agricole, mentre Franco Prodi, direttore dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr ha dibattuto di miti e realtà sul cambiamento climatico con il climatologo del Centro di fisica teorica di Trieste Filippo Giorgi.
Camilla De Mori