Incrocio di mondi Il professor Petracco
Incrocio di mondi
Nella tradizione celtica l’idea di amore e amicizia viene espresso con un antico termine gaelico, Anam Ċara, dove Anam indica l’anima e Ċara l’amicizia/amore. Per il mondo celtico l’Anam Ċara è l’“anima amica”, maestra e guida spirituale, un atto di riconoscimento e di appartenenza.
Il libro curato da Antonella Riem Natale riunisce insieme le testimonianze di due convegni internazionali organizzati nel 2005 dall’Associazione Laureati/e in Lingue (ALL) e dal Dipartimento di Lingue e Letterature Germaniche e Romanze: “Soggetti in movimento. Immigrazione e migrazioni tra cinema, letteratura, arte e società” e “Anam Ċara. Poesia, saggezza e donne di pace”, quest’ultimo organizzato in collaborazione con le associazione Where the Eagles Fly e Women of Peace.
I due incontri hanno riunito all’Università di Udine, in una terra di emigrazione e di confine come quella friulana, tante voci femminili e di migranti provenienti anche da paesi molto lontani. Ne sono emersi significativi momenti di dialogo tra culture, cui il volume edito da Forum-Editrice Universitaria Udinese attinge per riproporre racconti di tradizioni arcaiche, riflessioni critiche e considerazioni sui flussi migratori e sulle presenze attuali nel territorio friulano, da sempre incrocio di mondi, laboratorio multidisciplinare e creativo, cooperativo e di partnership. Articolato in cinque macrosezioni, il libro raccoglie poesie, testimonianze, relazioni, e vuole – come sottolinea la curatrice – “creare simpatia e armonizzare diverse corde e diversi cuori, tradizioni, culture e modalità di comunicazione”. A corredo del volume anche un DVD con le immagini dei convegni.
ANTONELLA RIEM NATALE
(A CURA DI)
“SAPIENZE ANTICHE ALL’INCROCIO DI MONDI / ANAM ĊARA”
PAGG. 199, FORUM, UDINE 2006
Il professor Petracco
Il 5 gennaio 1997, a 87 anni, si spegneva a Udine in una stanza dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia un uomo che senza dubbio può essere annoverato tra i più grandi personaggi che il Friuli abbia avuto in epoca moderna. A dieci anni dalla sua scomparsa, il libro di Roberto Meroi racconta, attraverso una biografia romanzata, la straordinaria avventura di Tarcisio Petracco, primo presidente del Comitato per l’Università Friulana e anima del processo che portò alla nascita dell’Università di Udine, per la quale fin dalla seconda metà degli anni sessanta si impegnò con passione e tenacia.
Dopo anni di inutili richieste ai politici regionali e nazionali, nel 1976 il Comitato iniziò la raccolta di firme a sostegno dell’iniziativa di legge popolare per l’istituzione dell’Università autonoma di Udine. Il tempo per raccoglierle era di soli tre mesi e, dopo un mese di lavoro, il Friuli dovette affrontare la terribile prova del terremoto. Ma la popolazione capì l’importanza dell’iniziativa e si arrivò in breve a 125 mila firme, molte delle quali raccolte proprio tra la gente accampata nelle tendopoli.
Come ricorda Meroi nella premessa del volume, Petracco fu un uomo dai molteplici interessi ed ebbe “una vita travagliata, ardimentosa, fuori dagli schemi”. Al suo fianco, è stata costante la presenza forte e tenace della moglie Nadia, fonte di consolazione nei momenti di difficoltà che non sono certamente mancati.
Dalla collaborazione iniziata nella primavera del 1973, e proseguita poi negli anni successivi condividendo le attività del Comitato, tra Meroi e Petracco nacque un rapporto di amicizia che consente all’autore di descrivere con gli occhi di chi le ha vissute da vicino le emozioni e la passione del percorso che portò all’istituzione dell’Università friulana, e la storia degli uomini che lottarono per realizzarla.
ROBERTO MEROI
“IL PROFESSOR PETRACCO”
PAGG. 189, EDITRICE LEONARDO, PASIAN DI PRATO (UD) 2006