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Quattro anni sul podio Ateneo primo in ricerca applicata

Il gruppo udinese vince a pari merito con Ske del Politecnico di Milano il Premio nazionale dell’innovazione che quest’anno è stato ospitato nel capoluogo friulano. Dall’Expo innovazione al polo scientifico allo spettacolo con Fabio Fazio al Teatro Nuovo.
Fazio con il ministro Nicolais
Per il quarto anno l’università di Udine conquista il podio del Premio nazionale dell’innovazione. Nel 2003 e nel 2004 si era aggiudicata il primo premio, nel 2005 era arrivata terza e quest’anno è prima classificata ex aequo con il Politecnico di Milano. Una vittoria in casa, visto che la finalissima lo scorso dicembre si è “giocata” nel capoluogo friulano, ma non per questo meno “sudata”. Di anno in anno, infatti, le università che hanno aderito alla business plan competition Start Cup sono aumentate, passando dalle 5 del 2003 alle 27 del 2006. Basti pensare che i progetti presentati quest’anno erano 516: sono diventati 200 dopo la scrematura delle semifinali, per arrivare ai 36 finalisti. Una bella gara i cui criteri di selezione, come ha spiegato Cristiana Compagno, preisdente della giuria del premio, sono stati l’originalità dell’idea, la sua fattibilità dal punto di vista tecnologico, la credibilità dal punto di vista finanziario. E la qualità della ricerca dell’ateneo friulano è stata premiata ancora. Il gruppo Food Tech, con una tecnologia per rimuovere un contaminante degli alimenti, ha conquistato il primo posto a pari merito con il team Ske (sviluppa nuove tecnologie automatizzate per la produzione di tessuti biologici autologhi) del Politecnico di Milano, guadagnando 45 mila euro a testa per avviare la nuova impresa. Medaglia di bronzo, e 20 mila euro, al progetto Ananas (produce nanotecnologie di dimensioni ridottissime da utilizzare nella immunodiagnostica sia in vitro che in vivo) dell’ateneo di Padova. La festa per il primo premio quest’anno è stata doppia, visto che era proprio Udine ad ospitare la finalissima, animata da Fabio Fazio, “portafortuna” di questa competizione. Una serata al Teatro Nuovo perfettamente riuscita grazie alle brillanti trovate del conduttore che ha saputo mettere a loro agio tutti gli ospiti: dal rettore Honsell, che Fazio ha invitato sul palco definendolo “collega”, visti i loro duetti in televisione e con cui ha scherzato proponendo gli ormai famosi quesiti matematici, al presidente della Regione, Riccardo Illy, chiamato a spiegare il titolo del suo libro “La rana cinese”, al presidente della Camera di Commercio, Adalberto Valduga e al sindaco Sergio Cecotti, fino al ministro per le Riforme, Luigi Nicolais che tra un indovinello e l’altro ha promesso di stanziare un miliardo e 100 milioni in tre anni per l’innovazione e l’assunzione di 158 mila precari della scuola e della pubblica amministrazione. Sono saliti sul palco anche Matteo Colaninno, presidente dei giovani di Confindustria e Vincenzo Bozzolo, presidente di Pni Cube. Numerose le autorità presenti già nella mattinata all’inaugurazione dell’Expo innovazione al polo scientifico dell’università, lo spazio riservato ai finalisti e ai loro progetti. Su ogni stand campeggiava un detto famoso, come “Se c’è un modo di fare meglio, trovalo” di Thomas Alvia Edison. L’assessore regionale all’Università Roberto Cosolini ha tagliato il nastro, alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Enrico Pertossi, all’assessore provinciale Ennio De Corte, al presidente dell’Assindustria udinese, Giovanni Fantoni. Grande successo anche per la tavola rotonda su “Idee, ricerca, passione: il futuro in cantiere” a cui ha preso parte anche Innocenzo Cipolletta, presidente delle Ferrovie dello Stato, che ha sottolineato come l’innovazione sia “trasgressiva ed eversiva, ma necessaria per competere. E la competizione è la caratteristica fondamentale del mondo d’oggi, necessaria per crescere”. Appuntamento, quindi, a Start Cup 2007.     L’innovazione di Food Tech   Lo sanno soltanto gli esperti che nel pane, nei biscotti, nei cereali della prima colazione, nelle patatine fritte e, in generale, nei prodotti da forno, è presente una sostanza chiamata acrilammide, nociva per la salute. Si trova in tutti gli alimenti ricchi di amido e deve essere eliminata. Attualmente questa “depurazione” viene attuata attraverso sostanze chimiche. In realtà è non soltanto possibile, ma anche auspicabile, riuscire a farlo con un sistema fisico, che permette, contrariamente a quanto succede ora, di mantenere intatti colore, sapore e odore dei cibi. A inventare una nuova apparecchiatura che permette di eliminare buona parte della sostanza senza usare procedimenti chimici è stato il gruppo Food Tech del dipartimento di Scienze degli alimenti dell’università di Udine che si è aggiudicata il Premio nazionale dell’innovazione ex aequo con il Politecnico di Milano. Ne fanno parte Maria Cristina Vicoli, Renzo Bortolomeazzi, Monica Anese, Lara Marzocco, Sonia Calligaris, Silvia Sovrano, Giuditta Gravina, Alessandro Tonello, insieme all’”angelo” Nicola Agnoli. La nuova strumentazione permette di allontanare le sostanze tossiche dagli alimenti al termine del trattamento termico. L’équipe di ricerca ha già avviato le procedure per ottenere il brevetto dell’inedito metodo di estrazione dell’acrilammide. Gli impatti sulla sicurezza alimentare sono evidenti. Tanto che due multinazionali del settore si sono già dimostrate interessate alla scoperta. In futuro potrebbe essere possibile inserire nel processo produttivo il nuovo modello impiantistico e produrre merendine, biscotti e crackers “senza acrilammide”.