Identità e differenze La parola poetica
Identità e differenze
La prima edizione del festival culturale di vicino/lontano (2005), è diventata un libro, da poco in vendita in tutta Italia. “Identità e differenze al tempo dei conflitti”, a cura di Marco Pacini, raccoglie gli interventi dei relatori che hanno partecipato ai dibattiti. In omaggio, il dvd che documenta anche gli altri appuntamenti in programma e l’assegnazione del Premio letterario Tiziano Terzani a François Bizot. Nel volume, che per scelta editoriale ripropone il tono agile e diretto della conversazione, grandi nomi della cultura si confrontano sul tema della democrazia e della sua esportabilità (Lucio Caracciolo, Gherardo Colombo, Marco Tarchi); riflettono sui rapporti tra le religioni e i diversi tipi di spiritualità (Aniceto Molinaro, Lobsang Pende, Gabriel Mandel e Giampiero Comolli) e sul nuovo e competitivo ruolo della Cina nell’economia mondiale (Jullien, Giangiorgio Pasqualotto, Renata Pisu, Maria Weber). Il tema delle “resistenze” e dell’attacco all’Occidente è analizzato, con Lucio Caracciolo, da Gianni Vattimo, Massimo Fini, Nuray Mert (del quotidiano turco “Radikal”) e Mostefa Souag (Al Jazeera). Con Pierluigi Di Piazza, Stefano Allievi, Davide Zoletto, Annamaria Rivera e Kossi Komla-Ebri si confrontano sul tema dell’“alterità”. Nel dibattito introduttivo, Stefano Allievi, Giangiorgio Pasqualotto e Giovanni Leghissa – membri del comitato scientifico di vicino/lontano – spiegano il senso della manifestazione e l’intento di approfondire il nodo dei rapporti tra Occidente e Oriente.
MARCO PACINI (A CURA DI)
“IDENTITA’ E DIFFERENZE AL TEMPO DEI CONFLITTI”
PAGG. 160,
FORUM, UDINE
2005
La parola poetica
Un libro rappresenta il modo più efficace per festeggiare qualcuno e qualcosa. Béla Hoffmann, uno dei più autorevoli e brillanti italianisti ungheresi, compie 60 anni e nell’occasione il dipartimento di Italianistica dell’Università di Szombathely ha voluto proporre un suo denso e dotto volume dal titolo La parola poetica. Teoria letteraria e letteratura italiana. Il libro rappresenta contemporaneamente l’occasione per ricordare i 15 anni di feconda collaborazione tra l’Ateneo di Szombathely e l’Università di Udine. Il sigillo, per così dire, è stato apposto dall’introduzione preparata da Giampaolo Borghello, attuale direttore del dipartimento di Italianistica del nostro Ateneo.
Nel bel volume di Hoffmann soffia un delicato e magico interplay tra riflessione teorica e impegno interpretativo; lo studioso si cimenta efficacemente e persuasivamente con diversi metodi di approccio, che sa sfruttare con sicura competenza e singolare ‘fiuto’ tattico: critica stilistica, analisi metrica, semiologia, semiotica, teoria della ricezione, variantistica. Lo studioso affronta così, con singolare attenzione e calibrata circospezione, i temi e i testi più diversi, dalla Divina Commedia a Il nome della rosa di Umberto Eco, dal Leopardi a Il codice di Perelà di Palazzeschi, dalla prima sestina petrarchesca al romanzo di Italo Calvino Se una notte d’inverno un viaggiatore. Sul piano della ‘libera lettura’ questo lavoro di Béla Hoffmann può quindi essere affrontato come lineare percorso, che progressivamente illustra il rapporto tra riflessione metodologica e concreta interpretazione, ma anche, per così dire, con un ‘approccio’ antologico, brano a brano, puntando l’attenzione su singoli segmenti che consentono proficuamente di rileggere, analizzare e interpretare testi letterari di particolare rilevanza.
BÉLA HOFFMANN
“LA PAROLA POETICA. TEORIA LETTERARIA E LETTERATURA ITALIANA”
PAGG. 332, SZOMBATHELY, BDF – DIP.TO DI ITALIANISTICA, UDINE, 2005