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Bilancio dell’Ateneo: ok il consuntivo 2005

Buoni risultati per l’ateneo friulano nel 2005. Il bilancio consuntivo si attesta a circa 143 milioni di euro. L’Ateneo recupera 4,5 milioni di euro. Buona la situazione dei dipartimenti. L’incremento dei finanziamenti statali dell’anno scorso non è confermato per il 2006.
Il Senato accademico e il Consiglio di amministrazione hanno approvato a fine giugno il bilancio consuntivo dell’anno 2005 che si attesta a circa 143 milioni di euro (al netto delle partite di giro). Importanti i risultati ottenuti. A livello consolidato il risultato di amministrazione è pari a 9,2 milioni di euro, con un incremento di 4,8 milioni di euro rispetto al 2004. L’incremento è stato ottenuto per 2,2 milioni grazie ai risultati dell’esercizio 2005 e per 2,6 milioni di euro dal recupero di risorse a valere sugli esercizi precedenti. L’amministrazione centrale evidenzia un risultato importante nel percorso di recupero del disavanzo. Sono stati recuperati 4,5 milioni di euro, passando così da –12,9 milioni del 2004 a -8,3 milioni del 2005. I dipartimenti confermano a fine 2005 lo stesso risultato di amministrazione del 2004: circa 17,5 milioni di euro. Dal punto di vista delle entrate ai 128 milioni di euro di entrate correnti (89% del totale) si aggiungono 15 milioni di euro in conto capitale(11%). La spesa è suddivisa in 123 milioni di euro di parte corrente (86%) e 18 milioni di euro di spesa in conto capitale(12%), i restanti 2 milioni di euro costituiscono l’avanzo di competenza dell’esercizio 2005. Il Fondo di finanziamento ordinario (FFO) costituisce la maggiore fonte di entrata del bilancio 2005 con circa 71,4 milioni di euro (50% del totale). Seguono le entrate da tasse e contributi studenti con 17,3 milioni di euro (12%), i trasferimenti da altri enti pubblici/privati con 10 milioni di euro (7%), gli altri trasferimenti statali (9,2 milioni di euro con un’incidenza del 6%) e i contributi della Regione Friuli Venezia Giulia (6,2 milioni di euro, pari al 4%). La spesa può essere analizzata secondo una logica di destinazione (didattica, ricerca, supporto e servizi generali) che consente di valutare le spese correnti (personale, funzionamento, acquisto beni e servizi) in relazione alle attività cui sono destinate. Ne deriva un quadro in cui prevale la spesa per la ricerca con 63,8 milioni di euro (45%), segue la spesa per la didattica con 45,5 milioni di euro (32%) e infine la spesa per le attività di supporto e i servizi generali con 13,7 milioni di euro (10%). La differenza in termini assoluti tra la previsione di spesa per la ricerca e il dato consuntivo (49,5 milioni di euro a fronte di 63,8) è da ricondursi in gran parte all’applicazione del risultato di amministrazione dei dipartimenti che, attraverso l’avanzo degli esercizi precedenti, hanno finanziato le spese di competenza dell’esercizio 2005. La gestione in conto capitale evidenzia un’entrata pari a 15 milioni di euro cui corrisponde una spesa di 17,7 milioni di euro. Il giudizio positivo sulla gestione dell’anno 2005 potrebbe essere la premessa ideale per proiettare altrettanta fiducia sui risultati dell’anno in corso. I risultati positivi sono riconducibili principalmente all’incremento del FFO (passato dai 62 milioni di euro del 2004 ai 71 milioni di euro del 2005) e, solo in parte, alla maggiore attenzione e verifica costante della spesa in corso d’anno. Purtroppo l’incremento di FFO avvenuto nel 2005 rappresenta un episodio nel difficile e lungo percorso che dovrebbe assicurare all’Università di Udine l’avvicinamento del finanziamento reale a quello teorico (circa 84 milioni di euro). Per ora il Ministero ha assicurato per l’anno 2006 solo il 99,5% del FFO del 2005: senza un significativo incremento di tale assegnazione, c’è il rischio di vanificare in 1 anno tutti i risultati positivi del 2005. Una situazione difficile che rischia di compromettere i risultati del bilancio del 2006. L’ateneo saprà far fronte a queste difficoltà e assicurare il mantenimento dei livelli qualitativi dei servizi offerti. Non si potrà però ignorare la necessità di impostare una programmazione per i prossimi anni che tenga conto delle seguenti variabili: incremento non adeguato del FFO, aumento costante delle spese di personale, obbligo di recupero del disavanzo di parte corrente dell’amministrazione centrale.
Daniele Livon