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Ortopedia, mille interventi all'anno Intervista al direttore Campailla

Punto di riferimento anche per gli atleti professionisti, la clinica si occupa anche della cura dell'osteoporosi. Il maggior numero di operazioni riguarda le patologie a ginocchio, spalla e anca.
La clinica Ortopedica del Policlinico universitario di Udine è diretta, fin dalla sua istituzione nel 1993, da Ettore Campailla, ferrarese di nascita, professore ordinario, giunto a Udine nel 1990, dopo essere stato professore di Ortopedia a Parma dal 1976 per 6 anni, e, quindi, a Trieste. Campailla è vice-presidente della Società italiana di ortopedia e traumatologia, e incoming-president della Società emiliano-romagnola-triveneta di ortopedia. Da dodici anni al timone della clinica di Ortopedia, Campailla è in grado di tracciare un bilancio positivo dell’attività, sia clinica, che riguarda la cura e il trattamento delle malattie degenerative, infiammatorie, tumorali e traumatiche degli apparati osteo-articolare, muscolare, tendineo e legamentoso, sia didattico-scientifica. Professor Campailla, la vostra attività clinica copre praticamente tutto il campo della specialità? “Sì. Ci occupiamo della patologia dell’apparato locomotore, sia ortopedica che traumatologica, dalle malformazioni congenite acquisite, alle malattie infiammatorie, degenerative, neoplastiche, alle lesioni traumatiche ossee, muscolari, tendinee, capsulo-legamentose, cartilaginee. Gli interventi più diffusi sono la sostituzione protesica di spalla, anca, ginocchio, la ricostruzione chirurgica capsulo-tendineo-legamentose alla spalla, la ricostruzione per via artroscopica dei legamenti del ginocchio, l’artroscopia di spalla, ginocchio e caviglia. Ancora, pratichiamo osteotomie e correzioni di deformità varie, interventi per fratture, tumori ossei e delle parti molli, ricostruzioni capsulo-legamentose della spalla, interventi chirurgici per patologie della mano e del piede”. Quali sono gli interventi più praticati? “L’attività chirurgica è prevalentemente rivolta alle varie patologie di ginocchio, spalla ed anca, alle ricostruzioni artroscopiche dei legamenti, ai trapianti di cartilagine, all’artroscopia di spalla, ginocchio e caviglia, all’applicazione di artroprotesi di spalla, anca e ginocchio, anche mediante modernissime tecniche, come la raffinata chirurgia computer assistita. Attualmente vengono eseguiti circa mille interventi chirurgici all’anno”. La clinica di Ortopedia del Policlinico è un punto di riferimento in regione? “La clinica è in grado, dal punto di vista tecnico e delle attrezzature, di eseguire gli interventi più importanti della Specialità. Prova ne sia che i pazienti provengono in larga parte anche dal di fuori della provincia di Udine. Inoltre, sono affidati ufficialmente alla clinica atleti professionisti, fra cui la Pallacanestro Udinese, la squadra di basket femminile della Trudy, nonché l’assistenza medica del Giro ciclistico internazionale del Friuli. I nostri trattamenti sono quelli attualmente all’avanguardia nella comunità scientifica internazionale”. La clinica svolge anche attività ambulatoriale? “Nell’ambulatorio ortopedico vengono valutate tutte le patologie relative all’apparato muscolo-scheletrico. Particolarmente intensa è l’attività dell’ambulatorio dedicato all’osteoporosi. Nel nostro centro per la diagnosi e cura dell’osteoporosi, vengono eseguite annualmente circa mille densitometrie ossee. Poniamo molta attenzione nell’organizzazione razionale e puntuale dell’attività ambulatoriale, così come in quella del reparto delle degenze, con un più che positivo riscontro da parte dei pazienti”. Quanto è cambiata negli ultimi anni l’Ortopedia grazie ai progressi tecnologici? “L’ortopedia è la disciplina chirurgica che si è maggiormente avvantaggiata del progresso tecnologico moderno. Basti citare le protesi articolari per la sostituzione di articolazioni, i materiali metallici e plastici, gli strumenti per l’endoscopia, con la conseguente nascita di nuove tecniche chirurgiche”. Qual è l’impegno della clinica sul fronte della didattica? “Oltre ai corsi nell’ambito della facoltà di Medicina, la clinica è sede della scuola di specializzazione in Ortopedia e traumatologia. Attualmente i medici iscritti sono quarantasette. Siamo particolarmente legati al territorio, sono state istituite numerose convenzioni con gli ospedali, regionali e non, per la frequenza degli specializzandi nei vari reparti ortopedici. La scuola, oltre alle lezioni ufficiali, organizza ogni anno una trentina di seminari. Ma non solo. La clinica è anche sede del master della Società italiana di Ortopedia. Nell’ambito del corso, due volte l’anno giungono a Udine, da tutta Italia, gruppi di specialisti per aggiornare ed approfondire, presso la nostra clinica, le conoscenze teoriche e pratiche. Oltre alle lezioni del corso ufficiale di laurea in Medicina, abbiamo 18 insegnamenti in 8 Scuole d specializzazione e in 3 Diplomi universitari. Sono 55 le tesi di laurea e di diploma sviluppate in clinica”. Rilevante anche la vostra partecipazione a importanti congressi nazionali e internazionali. “I nostri medici partecipano regolarmente e attivamente a congressi nazionali ed internazionali della Specialità. Va sottolineato che dal 1996 la Clinica Ortopedica è sempre stata ininterrottamente invitata con quindici relazioni ufficiali ai congressi della Società italiana di Ortopedia. Le pubblicazioni scientifiche da me prodotte sono trecentodieci, con venticinque monografie. Quelle degli allievi sono più di centoventi. Ma la clinica Ortopedica di Udine ha anche organizzato ben quaranta congressi della Specialità. Un importante riconoscimento è rappresentato dall’assegnazione dell’organizzazione e della presidenza del congresso nazionale della Società Italiana di Ortopedia, svoltosi nel 2002 a Venezia, con la partecipazione di oltre cinquemila persone. Pochi mesi fa, inoltre, ho rappresentato ufficialmente l’Italia, come vice-presidente della Società, alla cerimonia inaugurale del congresso AOOS a Washington, importante, oltre che dal punto di vista scientifico, anche per la presenza di oltre 35 mila partecipanti da tutto il mondo”. Lei è direttore della clinica dalla sua fondazione, nel 1993. Quale bilancio può tracciare? Dirigere bene una clinica universitaria è molto più difficile di quanto si pensi, soprattutto per il fatto che non bisogna mai dimenticare che oltre a svolgere un’attività clinica, che deve comunque essere d’eccellenza, bisogna anche sviluppare costantemente, soprattutto al di fuori degli stretti confini locali, un’attività accademica e scientifica di adeguato livello. Sono veramente orgoglioso di quanto fatto finora dalla clinica Ortopedica, su entrambi i versanti, vedendo costantemente riconosciuti a livello nazionale e internazionale quella credibilità e quel prestigio che si riflettono positivamente anche sull’università di Udine e sulla sua facoltà di Medicina e chirurgia.       Cartilagine, passi avanti per lo studio delle cellule L’attività di ricerca della clinica di Ortopedia del Policlinico universitario di Udine è dedicata alla coltivazione in vitro e al trapianto delle cellule cartilaginee, al consumo di ossigeno nei pazienti protesizzati di anca e ginocchio, alla densitometria ossea ultrasonografica nei pazienti patologici pediatrici. In particolare, attualmente l’attività di ricerca della clinica si svolge su due filoni principali, finalizzati al miglioramento dei risultati degli interventi chirurgici. «In collaborazione con la Patologia generale – spiega il direttore, Ettore Campailla - é in corso da anni uno studio sull’attività biologica delle cellule cartilaginee, sulla loro coltivazione in vitro, e sull’effettuazione di trapianti cartilaginei in pazienti affetti da artrosi. La metodica è di grande attualità internazionale, e tali studi e prospettive sono all’avanguardia». In collaborazione con la Fisiologia «è in corso – precisa Campailla – uno studio sulla deambulazione dei pazienti operati di artroprotesi d’anca e di ginocchio, nonché una valutazione del cammino nei pazienti operati per via artroscopica per la ricostruzione del legamento crociato anteriore». Da segnalare, infine, che due malattie congenite, comprese nelle cosiddette condro-osteodisplasie genotipiche, sono entrate nella classificazione internazionale con il nome del professor Campailla, che per la prima volta le ha descritte.