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Gettate le basi per il campus

Gli oltre duemila studenti del polo goriziano dell’ateneo di Udine avranno il loro campus universitario e, già dal prossimo anno, potranno contare su nuovi spazi per la didattica. Dopo che la Regione ha stanziato 300 mila euro all'anno per 15 anni che si traducono in un mutuo di circa 3 milioni e mezzo di euro per le sedi dell'Ateneo friulano a Gorizia, le "fondamenta" della cittadella universitaria sono state cementate con l'intesa raggiunta fra tutti gli attori sulla bozza dell'accordo di programma, che ora si appresta ad essere sottoscritto. Oltre all'Ateneo friulano, il Consorzio per lo sviluppo del polo universitario goriziano presieduto da Nicolò Fornasir, la Provincia di Gorizia, il Comune di Gorizia, la Fondazione Carigo, la Camera di commercio. Poli del nuovo campus che verrà realizzato intorno a Palazzo Alvarez, saranno l'area ex Locchi, che sarà ceduta all'Università di Udine dal Comune di Gorizia, e l'intera struttura dell'istituto ex Fermi, che sarà messa a disposizione dalla Provincia isontina, che, già dal prossimo anno accademico, darà all’università friulana dieci aule del complesso scolastico di via Diaz per l’attività didattica.
Un risultato da lungo tempo inseguito, che darà a Gorizia una ancor più florida “primavera universitaria”, e una risposta fattiva al fermo richiamo lanciato, poco più di tre mesi fa, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, dal rettore dell’Ateneo di Udine, Furio Honsell, a tutti gli attori coinvolti, proprio perché si concretasse con urgenza l'accordo di programma più volte discusso, per risolvere le criticità logistiche che fino ad oggi hanno penalizzato lo sviluppo dell'Università di Udine a Gorizia. «Auspichiamo - dice Honsell - di poter allargare l'area ex Locchi, in modo da poter utilizzare il contributo regionale per realizzare un intervento molto importante per la zona di via Diaz. Questo impegno era doveroso nei confronti degli oltre duemila studenti dell'Università di Udine che fino ad oggi sono stati costretti ad un'esagerata mobilità per seguire le lezioni e nei confronti dei docenti che hanno eletto Gorizia sede permanente della loro attività di ricerca e di didattica. Apprezzo molto lo sforzo fatto dal presidente del Consorzio Fornasir nella regia di questo accordo. Accanto all'area ex Locchi, eventualmente ampliata, l'acquisizione del Fermi è strategica. Abbiamo ricevuto assicurazioni dalla Provincia che a fronte del contributo deliberato dalla Camera di Commercio ci metterà progressivamente a disposizione l'intera area».
Come ricordato dall'assessore della Provincia di Gorizia Luciano Migliorini, dal prossimo anno l'Università potrà contare su 10 aule dell'ex Fermi (che oggi ospita il biennio dello scientifico e il liceo Slataper), da quello successivo di altre 15 e quindi, quando la Provincia avrà trovato una sistemazione per le ultime dieci classi delle magistrali, l'intero complesso sarà ceduto all'Ateneo di Udine per il suo campus. A breve gli studenti potranno anche contare sull’auditorium dell’Iti Galilei, costruito nei locali dell’ex fonderia.
A sostenere il campus universitario dell'Ateneo friulano sarà anche la Fondazione Carigo, con un contributo di 150mila euro all'anno per tre anni, come confermato dal suo presidente Franco Obizzi. «La Fondazione Carigo è sempre stata vicina all'Università. Con questo impegno di 150mila euro all'anno per tre anni conferma la sua visione e assicura che dopo i tre anni il suo impegno non diminuirà». Soddisfatto il presidente del Consorzio Fornasir: « Il consolidamento della cittadella dell'Università di Udine era un’azione doverosa e improcrastinabile nei confronti degli oltre duemila studenti che hanno scelto di seguire i corsi dell'Ateneo friulano. Risolvere questi problemi logistici era primario. In questo modo la disponibilità di strutture dell’Ateneo friulano sarà notevolmente ampliata e, per di più, in modo strategico. Finalmente possiamo guardare agli sviluppi futuri dell’Università di Udine a Gorizia».

Camilla De Mori