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Storia, l'insegnamento che va oltre il manuale

Bilancio positivo per il laboratorio nato due anni fa per l'aggiornamento dei docenti delle scuole superiori. In programma un sito internet e pubblicazioni specifiche.
“Gli esami non finiscono” mai titolava una commedia di De Filippo, ed è per tale ragione che due anni fa è sorto, all’interno del Centro interdipartimentale per la ricerca didattica dell’università di Udine, il Laboratorio per la ricerca e la didattica della storia, avente per fine precipuo l’aggiornamento permanente degli insegnanti di storia nelle scuole. La disciplina cara a Clio è in costante divenire, perché, se è vero che i fatti e gli eventi storici sono sempre i medesimi, cambiano le interpretazioni, gli strumenti d’analisi, le forme di documentazione disponibili; aspetti del vivere sociale un tempo sottovalutati vengono proposti all’attenzione degli studiosi, questo essendo il caso della storia ambientale, di quella della salute, di genere, dell’immaginario collettivo, mentre assurgono a dignità di fonti canzoni, film, opere d’arte e la moda. Tramontato il mito del manuale e della sua presunta obiettività, oggi la didattica della storia dev’essere in grado d’avvalersi del ricco apparato metodologico e concettuale nel quale si sostanzia il mestiere dello storico. In un momento in cui s’assiste al declinare della coscienza dell’insostituibile rapporto tra passato e presente, è doveroso valorizzare la connessione organica tra scuola e università, in un dialogo serrato mediante il quale scambiare esperienze, segnalare urgenze, mettere a punto coerenti e organici progetti di lavoro comune, superando una volta per tutte improbabili gerarchie castali nel campo dell’insegnamento, perché, se l’accademia molto può dare alla scuola, chi opera nei vari gradi e ordini d’essa è in grado tanto d’indicare i versanti sui quali in primo luogo impegnarsi quanto di fornire un patrimonio di competenze delle quali sarebbe assurdo privarsi. Il Laboratorio, pertanto, costituito quale luogo d’incontro per quanti siano interessati all’aggiornamento e a un’idea di storia viva, colta nella sua complessità, ripensata alla luce dei continui progressi e allargamenti d’orizzonte dell’indagine, senza preclusioni di sorta in alcun ambito, e che ha iniziato la propria attività saldandola a iniziative di alcune scuole della provincia di Udine incentrate su momenti e temi specifici del Novecento, promuovendo la presentazione di novità librarie e organizzando incontri tra esperti, intende dotarsi d’un sito, con un archivio in cui raccogliere i migliori risultati delle ricerche scolastiche e un bollettino di collegamento e informazione, e d’una specifica collana, da affidare alla Forum, editrice d’ateneo, in cui pubblicare gli atti di seminari e convegni o monografie originali, oltre a cooperare con la Scuola di specializzazione per l’insegnamento e con istituzioni interessate alla didattica, dall’Istituto Friulano per la storia del movimento di liberazione all’Istituto Provinciale per la storia del movimento di liberazione e dell’età contemporanea di Pordenone e al Comitato di Trieste e Gorizia dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, oltre che con i docenti di storia antica, medievale e moderna e con gli specialisti di discipline complementari (cinema, fotografia, letteratura, musica, arte), per sviluppare un discorso pluridisciplinare, quale s’è già iniziato a svolgere. Il Laboratorio mira, perciò, a qualificarsi come un’istituzione al servizio della comunità su un versante decisivo quale quello della formazione dei futuri cittadini, sua parola d’ordine essendo che non si debba parlare di “storia ed educazione civica”, perché “la storia è educazione civile”. Le attività del Laboratorio Gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento e il tema dei genocidi esodi esili e profuganze, una tragedia del XX secolo rappresentano i due percorsi realizzati dal laboratorio per la ricerca e la didattica della storia con gli allievi del liceo classico Stellini, dell’IPSCART “Stringher” dell’ITI Malignani, del Liceo scientifico di Codroipo e dell’Istituto d’Arte “Sello” nel biennio 2003-05. Gli studenti hanno potuto accostarsi alle nuove fonti della storia, la fotografia, il cinema e la musica, per leggerne i messaggi utili all’ interpretazione dei contesti, ed hanno documentato la loro attività attraverso CD-Rom in rete sul sito del Laboratorio delle singole scuole, già attivo presso il Liceo “Stellini”. Nel secondo anno di sperimentazione del progetto è stato analizzato il tema dei genocidi esodi esili e profuganze, una tragedia del XX secolo sia dal punto di vista storico, sia attraverso la letteratura ed, in particolare, il racconto femminile delle tragedie legate al tema scelto. Il percorso si è sviluppato su due piani, quello della storia e quello del racconto ed ha previsto la lettura dei testi scelti, interpretata da alcuni studenti del Liceo Classico “J. Stellini”. L’incontro con le autrici delle opere scelte, in un contesto allargato alla partecipazione della cittadinanza, ha rappresentato un momento particolarmente significativo dell’attività, perché ha proposto la lettura a più voci della storia e delle vicende di chi l’ha vissuta in prima persona. La documentazione delle attività svolte nel laboratorio, denominato LAPSUS – laboratorio per la storia università e scuola, espressione del raccordo realizzato attraverso il progetto CRUS, verrà inserita, entro il mese di giugno, nel sito del Cird dell’Università degli Studi di Udine (http://web.uniud.it/cird)
Fulvio Salimbeni Alessandra Russo