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Protezione civile, gli operatori si formano all’università

Partito il progetto dell’ateneo friulano per aggiornare le professionalità della Protezione civile. Coinvolti oltre 12 mila fra volontari, funzionari e capisquadra.
    È uno dei fiori all’occhiello del Friuli Venezia Giulia. Ma non vive sugli allori la Protezione civile regionale, simbolo di competenza, efficienza e altruismo applicate alla prevenzione delle calamità e alla gestione delle emergenze. Un sistema complesso fatto di uomini, mezzi e strutture, pubbliche e private a carattere volontaristico, che, per mantenere sempre al massimo grado l’efficacia e la tempestività dei suoi interventi, ha deciso di sottoporsi ad un programma di formazione e aggiornamento continuo e permanente grazie anche all’utilizzo delle più moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Un progetto, il primo in Italia di formazione integrata e distribuita, la cui realizzazione è stata affidata al gruppo di ricerca del dipartimento di Economia, società e territorio dell’Università di Udine coordinato dal professor Bruno Tellia, mediante una convenzione triennale con la Regione che prevede un impegno di circa 400 mila euro fino al 2007. Il progetto. Formazione, ricerca e comunicazione. Sono le tre direttrici del piano per accrescere le professionalità delle varie componenti della Protezione civile. Destinatari, oltre 12 mila operatori fra volontari, amministratori e funzionari comunali, coordinatori e capisquadra dei gruppi comunali, responsabili delle associazioni di volontariato di Protezione civile. Il progetto risponde a quattro esigenze: creare una base comune e condivisa di conoscenze e valori, aggiornare le professionalità, rafforzare la motivazione all’impegno nella Protezione civile, favorire i processi di comunicazione. "Il metodo adottato – spiega Tellia – permetterà di far divenire la formazione una delle attività permanenti della Protezione civile consentendo agli operatori di agire con sempre maggiore sicurezza ed efficacia". Formazione “ad hoc”. La formazione si articola in due fasi. Quella di base, mediante corsi per aree (normativa, sicurezza, organizzazione, comunicazione, tecnologica), e quella di tipo tecnico-pratico (allestimento e gestione delle tendopoli, call centre e informatica, corretto utilizzo delle motoseghe, guida in sicurezza dei mezzi fuoristrada, radiocomunicazioni, rischio alluvioni e rischio incendi). I corsi, svolti sia in presenza (lezioni in aula, laboratorio, addestramento sul campo) che a distanza, sono tenuti da docenti universitari, personale della Protezione civile ed esperti esterni: finora ne sono stati organizzati 42 con oltre 1200 partecipanti. La ricerca applicata. Sfruttando le potenzialità offerte dalla formazione a distanza è stato predisposto un modello di aggiornamento continuo che si avvale del nuovo portale informativo http://pcol.uniud.it/, dedicato al collegamento fra Protezione civile, gruppi comunali e volontari, e del sistema di supporto alla didattica, http://campus.pcol.dest.uniud.it/. I ricercatori Dorella Bellè, Francesco Del Fabbro e Massimo Grion, stanno inoltre lavorando su temi specifici come la percezione dei rischi, l’organizzazione delle emergenze, la comunicazione in fase di emergenza e di allerta, la dimensione del rischio accettabile, le dimensioni sociali dei disastri, la diffusione efficace di informazioni su rischi e emergenze attraverso i mass media e i sistemi di allarme. La comunicazione integrata. Il progetto fa ampio ricorso alle nuove tecnologie perseguendo tre obiettivi: istituire una rete di comunicazione verticale (tra diversi livelli della Protezione civile) e orizzontale (tra le diverse aree geografiche in cui è dislocata l’organizzazione della Protezione civile); diffondere informazioni anche tra soggetti non direttamente coinvolti nella Protezione civile; creare un sistema di allerta collegato ad una rete di sorveglianza per diffondere alla popolazione informazioni tempestive sui rischi e segnali d’allarme. Le ricadute locali. Nell’ambito di ciascun gruppo comunale verrà costituito un Nucleo formativo locale (Nfl) per alimentare e facilitare il processo continuo di aggiornamento e integrazione delle nozioni acquisite. Il Nucleo si compone di tre figure: il responsabile della formazione, che orienta i volontari verso le formazioni specialistiche di cui ciascun gruppo necessita; il mediatore tecnologico, per facilitare l’accesso alla formazione on line e contribuire alla promozione dell’utilizzo degli strumenti informatici; il manager formativo, che organizza localmente eventi formativi e divulgativi. I corsi per manager e mediatori partiranno questa primavera. Circa 400 i destinatari che potranno seguire le lezioni in 6 sedi, ognuna delle quali ospiterà 3 sessioni del corso La formazione per la Protezione civile Destinatari         Corsi                     Partecipanti Volontari              20                         484 Amministratori, coordinatori,         22                          801 capisquadra Totale                 42                        1.285
Stefano Govetto