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La previsione per il 2005

    "Il 2005 sarà un anno di rigore finanziario per l’università di Udine, frutto di sacrifici per il bene dell’istituzione, ma anche di rinnovata fiducia nel futuro perché l’andamento delle dinamiche finanziarie del sistema universitario italiano sembra aver compiuto il giro di boa". Con queste parole il rettore Furio Honsell ha presentato, insieme al direttore amministrativo dell’ateneo Daniele Livon e al vicedirettore Mara Pugnale, il bilancio di previsione dell’ateneo friulano per il 2005, approvato dal Senato accademico e dal Consiglio di amministrazione dell’università. Un anno di transizione, in cui sarà necessario compiere delle scelte e stabilire delle priorità, pur senza rinunciare allo sviluppo: le spese per la didattica e la ricerca, infatti, non saranno intaccate, ma anzi aumenteranno, nonostante l’ateneo dovrà cominciare a recuperare parte del disavanzo dell’amministrazione centrale, che complessivamente ammonta a 13 milioni di euro, di cui 9 di parte corrente, 4,3 in conto capitale: i 9 milioni derivano dagli incrementi stipendiali decisi per legge dallo Stato che dal 2001 gravano sul bilancio dell’ateneo e i rimanenti dalle spese per le cause relative ai lettori, mentre i 4,3 non costituiscono di fatto disavanzo perché sono coperti dai mutui finanziati dalla Regione negli ultimi 10 anni. Nel 2005 sarà recuperato circa un al netto delle partite di giro, si consolida su 123,3 milioni di euro (l’anno scorso era di 112 milioni). Aumentano le spese per la ricerca, che passano dai 42,5 milioni di euro dell’anno scorso ai 47,7 di quest’anno e sono pari al 47,7% delle risorse, e per la didattica, che passano da 40,6 milioni di euro ai 41,4 di quest’anno e sono pari al 41,4%, mentre il restante 10,9% (l’anno scorso era il 13,5%) riguarda le spese per i servizi generali. Aumenta anche la quota di spesa per il personale docente, ricercatore, dirigente e tecnico amministrativo che, tra didattica, ricerca e servizi generali, è di 63,3 milioni di euro (mentre l’anno scorso era di 56,1 milioni di euro) e andrà a coprire un numero stimato di 1.203 unità di personale. Nuove assunzioni. Nel 2005 sarà rimosso il blocco delle assunzioni, applicato da due anni a docenti e ricercatori, e da tre anni a persona milione 100 mila euro: 500 mila euro sulla parte corrente e 612 mila euro sulla parte in conto capitale. Per raggiungere questi obiettivi saranno ridotti gli stanziamenti per le spese di funzionamento, i fitti passivi, le spese di rappresentanza, di promozione e le consulenze. E si continuerà a ricorrere a finanziamenti esterni, come è successo per i tre “fiori all’occhiello” dell’università di Udine (Parco scientifico, Scuola superiore e Start Cup) che si sono realizzati grazie al sostegno di enti pubblici e privati. Anche il 2005 si presenta come un anno ricco di sfide e di opportunità per l’ateneo friulano che vuole ribadire la sua vocazione all’innovazione e al conseguimento di risultati concreti, da raggiungere anche grazie alle mutate dinamiche del sistema universitario. Aumentano le spese per ricerca, didattica e personale. Il bilancio di previsione dell’università di Udine, le tecnico-amministrativo: prenderanno servizio circa 60 nuovi ricercatori e 80 docenti (in gran parte progressioni di carriera riferiti a docenti interni). A ciò si aggiunge il peso degli incrementi stipendiali del personale docente e ricercatore, che da 4 anni gravano sul bilancio delle università. Paradossalmente, infatti, anche la giovane età dei professori dell’ateneo udinese rappresenta una criticità dal punto di vista finanziario. Lo scarso numero di pensionamenti si traduce in un’ulteriore tensione di bilancio, a causa degli incrementi stipendiali che gravano del tutti a carico del bilancio di ateneo. Costante l’impegno per la ricerca. Non diminuirà l’impegno per la ricerca: nel 2005 saranno attive 211 borse di dottorato di ricerca (suddivise in tre cicli) per un costo pari a 2,4 milioni di euro, 2 dei quali a carico dell’amministrazione centrale solo in parte coperti da finanziamenti ministeriali (stimati in 1,2 milioni di euro). L’ateneo inoltre, continuerà a garantire la copertura dei maggiori oneri derivati dall’incremento del 38% dell’importo degli assegni di ricerca: nel 2004 l’incremento è stato pari a 600 mila euro, dei quali soltanto 90 mila coperti dal ministero. Nel 2005 il co-finanziamento per i progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (Prin) sarà rafforzato: ammonterà al 100% della quota richiesta dal ministero per i docenti coordinatori nazionali e passerà dal 50% al 75% della quota per i responsabili locali di unità operativa. Costante l’impegno per la didattica. Le spese per la didattica ammontano a complessivamente a circa 41,5 milioni di euro e costituiscono il 41,4% della spesa corrente. Sono composte prevalentemente dalla spesa per la quota parte delle retribuzioni del personale docente e ricercatore (22,1 milioni), dei collaboratori linguistici (712 mila euro) e del personale tecnico amministrativo afferente a facoltà, biblioteche e centri polifunzionali (3,2 milioni di euro). Altro importo significativo è quello relativo al Budget della didattica che viene utilizzato dalle facoltà per il pagamento di supplenze e contratti di insegnamento (1,6 milioni di euro). I pagamenti delle supplenze e dei contratti per la didattica, il cui budget ammonta complessivamente a 3,6 milioni di euro, avverrà nel 2005 per una somma pari a 1,6 milioni di euro, mentre slitterà nel 2006 per 2 milioni di euro: una scelta tecnica che non avrà conseguenze ed è determinata dalla necessità di mantenere l’equilibrio di bilancio. Aumentano i finanziamenti ministeriali. Quest’anno le entrate correnti si attestano sui 103 milioni di euro, a fronte dei 96 milioni dell’anno scorso. La finanziaria 2005, infatti, prevede un aumento del 7,5% del Fondo di funzionamento ordinario (Ffo) delle università. Un segnale importante, ma che non risolve tutti i problemi. Come è stato più volte ribadito dalla Conferenza dei rettori, infatti, le università avrebbero bisogno di un aumento pari al 10% dell’Ffo per i prossimi 5 anni, mentre invece nel triennale della Finanziaria è garantito soltanto il 6%. L’entità precisa dell’Ffo per l’università di Udine si saprà soltanto ad agosto. Dal 2005, infatti, sarà applicato il nuovo modello di riparto messo a punto dal Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario. In fase di previsione, comunque, è stata iscritta una somma pari a circa 65 milioni 700 mila euro, con un incremento complessivo pari a circa il 6% rispetto al 2004. L’anno scorso l’aumento dell’Ffo del sistema universitario era stato pari a 3% e per l’Università di Udine pari al 5%. Oltre la metà delle entrate (il 63,6%) deriva dal Fondo di finanziamento ordinario (Ffo). Le entrate derivanti dalle tasse universitarie passeranno dai 15,9 milioni dell’anno scorso ai 17,3 di quest’anno: l’aumento delle entrate da tasse deriva da un incremento delle entrate per scuole di specializzazione, dall’aumento della tassa regionale per il diritto allo studio e da una adeguamento delle tasse universitarie che tiene conto dell’inflazione programmata. Ad esse poi si devono aggiungere i trasferimenti ministeriali, regionali e di altri enti pubblici o privati, complessivamente pari a circa 15 milioni di euro (di cui 8,7 dal Ministero, 5,7 dalla Regione e 3,9 da altri enti pubblici o privati). Dei finanziamenti regionali, che ammontano a 5,7 milioni di euro, incidendo per il 5,6% sulle entrate correnti, l’università restituisce alla Regione 4,6 milioni di euro di Irap sul costo del personale a cui si aggiungo 400 mila euro di addizionale regionale. Servizi di qualità per gli studenti. Sarà esteso l’orario di apertura di alcune sedi universitarie, saranno allestite nuove aule informatiche e multimediali, diventerà operativa l’iniziativa dei “Prestiti fiduciari”, strumento messo a disposizione dagli istituti di credito convenzionati con l’ateneo per sostenere lo studente nel corso della propria carriera universitaria. Il patrimonio delle biblioteche sarà consolidato: il fondo per il rinnovo degli abbonamenti dei periodici storici riceverà uno stanziamento complessivo di 1,45 milioni di euro, a cui si aggiunge un ulteriore stanziamento di 100 mila euro che sarà distribuito nel corso dell’anno per acquisti di libri. La struttura organizzativa dell’ateneo subirà una riorganizzazione: ci sarà un ripensamento della struttura amministrativa dei dipartimenti, un accorpamento di alcuni uffici dell’amministrazione centrale e una ridistribuzione delle competenze e dei compiti attribuiti alle unità organizzative. Il patrimonio edilizio sarà consolidato. Aumentano anche gli investimenti: quest’anno sono circa 17 milioni di euro, mentre l’anno scorso erano circa 12 milioni. Si tratta soprattutto di interventi per il consolidamento del patrimonio edilizio universitario. Questa cifra comprende vgli investimenti per il consolidamento del patrimonio edilizio 14,5 milioni di euro destinati alle seguenti opere: corpo “B” del polo della Formazione, il nuovo polo economico, la nuova sede per i dipartimenti di Scienze degli alimenti e di Scienze della produzione animale, la nuova sede per una sezione del dipartimento di Biologia ed economia agroindustriale, il Toppo Wassermann per la Scuola superiore, nuove sedi per la facoltà di Medicina, la sezione femminile dell’istituto Renati per Giurisprudenza, la manutenzione straordinaria di palazzo Antonini per il polo umanistico. A questo importo si aggiungono 1,55 milioni di euro per il potenziamento del patrimonio bibliografico e 600 mila euro per investimenti tecnologici a favore degli studenti e per l’allestimento delle nuove sedi di alcuni dipartimenti umanistici a palazzo Caselli e di uffici dell’amministrazione centrale.