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All’insegna dell’hi-tech

    Pordenone è immersa in uno scenario tecnologico. Lo ha confermato il rettore dell’ateneo friulano, Furio Honsell intervenuto al convegno “La frontiera mediatica” organizzato dal Corecom Fvg in collaborazione con l’Università di Udine, il Consorzio di Pordenone e con il patrocinio di Comune e Provincia di Pordenone, che ha dichiarato “abbiamo realizzato un ponte radio utilizzando canali per la ricerca e la didattica. Un ponte radio che è già stato ampiamente adottato per diversi esperimenti, tra questi il telericevimento, potenziando il dialogo tra docente e studenti”. Si colloca a metà tra sviluppo tecnologico e mercato dei bisogni anche un altro risultato raggiunto dall’Università di Udine, un vero e proprio record, dato che è l’unico ateneo in Italia dotato di un portale vocale, che ha reso accessibile il sistema informatico dell’università anche attraverso il cellulare. La Destra Tagliamento, dunque, in Italia, primeggia sul fronte dello sviluppo delle nuove tecnologie. Ci credono gli ambienti accademici, come del resto le istituzioni. Tra non molto, infatti, si saprà con certezza quante sono le risorse che il Comune di Pordenone metterà a disposizione del Dipartimento di Scienze e tecnologie multimediali dell’Università di Udine, il primo che trova i natali in riva al Noncello. La vendita della colonia di Caorle, infatti, servirà per l’acquisto di un immobile storico e prestigioso in pieno centro, palazzo Badini. La notizia è stata resa nota dal presidente del Consorzio universitario e sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello che da sempre ha creduto nell’alta formazione nel campo delle nuove tecnologie. Due gli annunci del ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, ospite principale al convegno. “Nel campo dell’emittenza e dei mezzi di comunicazione, l’Italia è riuscita a recuperare per quanto riguarda le nuove tecnologie, e ha le leggi più moderne d' Europa”, ha dichiarato Gasparri, rassicurando anche sul ruolo dell’authority che sta lavorando “con caparbietà per fissare i tetti di concentrazione delle proprietà nel sistema editoriale italiano”. Gli ultimi dati riportati dal ministro sono inconfutabili sulle tendenze della new tecnology. Il mercato, difatti, nel 2003 è cresciuto del 5,2 per cento e quel che è più importante è il clamoroso sorpasso della telefonia mobile su quella fissa. “Nel 2004 – ha riportato Gasparri – grazie alla politica degli incentivi i collegamenti a banda larga sono saliti a 4 milioni e mezzo, rispetto ai 300mila del 2003. Nel solo mese di dicembre hanno superato il tetto di 400mila. Inoltre – ha proseguito il ministro – un milione di utenti in Italia ha scelto il digitale terrestre grazie all’incentivo per l’acquisto del decoder”. Rientrano nell’ottica di uno sviluppo delle nuove tecnologie i due corsi di laurea pordenonesi dell’ateneo friulano, quello in Scienze e tecnologie multimediali e in Linguaggi e tecnologie dei nuovi media che sanno coniugare, come ha spiegato Gian Luca Foresti, presidente del Consiglio del corso di laurea in Scienze e tecnologie multimediali, “una solida formazione culturale alle competenze tecniche”. Un esempio di integrazione dei diversi media, secondo Foresti è la televisione digitale terrestre. “La possibilità di interazione permetterà – ha affermato Foresti – lo sviluppo di nuove applicazioni al servizio del cittadino”. Franco del Campo, presidente del Corecom Fvg durante l’incontro si è più volte interrogato se la forte accelerazione sul piano tecnologico “è un’opportunità o un rischio”. Tra i maggiori pericoli che vanno a toccare i contenuti, vi è secondo Del Campo, quello dell’omologazione. “E’ indispensabile – così si è espresso Giovanni Cancellieri, presidente del Centro Marconi – arrivare a sistemi tra loro integrabili e favorire lo sviluppo di reti multiservizi quali la Sanità, la protezione civile, i vigili urbani”. Praterie tecnologiche che devono essere sempre più a misura del cittadino. “Dobbiamo creare delle autostrade informatiche – ha precisato Gasparri – ma anche dei servizi, per evitare la diffusione di cattedrali nel deserto”. In fin dei conti la sfida è quella di scongiurare il pericolo del digital divide che, come ha detto Honsell, colpisce tutti noi, sia tecnici che non.
Sara Carnelos