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L’innovazione ha trovato casa. Nasce a Udine il Parco scientifico e tecnologico

Il Friuli-Venezia Giulia si arricchisce di un nuovo parco scientifico e tecnologico: ha sede a Udine, nella zona industriale udinese e si estende su una superficie di circa 30 mila metri quadrati, anche se sono già a disposizione i terreni per la futura espansione. Il Parco di Udine, intitolato a Luigi Danieli, va ad aggiungersi ai 30 già presenti sul territorio italiano e ai 400 sparsi in tutto il mondo. Il suo avvio è stato reso possibile dai finanziamenti della legge regionale sull’innovazione (finora 4 milioni 500 mila euro per l’acquisto di terreni e immobili e 1 milione e mezzo di euro per progetti), sulla spinta di tutte le principali istituzioni del territorio, in primis l’università di Udine, seguita da imprenditori ed enti locali. Sarà gestito da Friuli innovazione, il centro di ricerca e trasferimento tecnologico di cui fanno parte l’Ateneo friulano, l’Assindustria di Udine e l’Unindustria di Pordenone, la Camera di commercio, il Comune e la Provincia di Udine, l’Agemont, la Fondazione Crup e il Centro ricerche Fiat. Ma sono già pronti ad entrare la finanziaria Friulia, l’Area science park di Trieste, la Zona industriale udinese, la Confartigianato, la Coldiretti e la Legacoop. L’INAUGURAZIONE. Il taglio del nastro si è svolto lo scorso 16 novembre, con la benedizione impartita dall’arcivescovo di Udine, monsignor Pietro Brollo, in una sede stracolta di circa 250 persone del mondo politico, sociale ed economico friulano. Il Parco scientifico e tecnologico di Udine "vuole essere uno snodo, un “hub” dove si incontrano i ricercatori con il desiderio di intraprendere e gli imprenditori con il bisogno di innovare: da questo contesto emergerà la vocazione del Friuli. Perché ogni parco scientifico e tecnologico deve reinventare se stesso e da questo far emergere ciò di cui è espressione": Furio Honsell, presidente di Friuli innovazione, ha inaugurato il nuovo Parco, sottolineando l’importanza della "valenza corale" che caratterizzerà il distretto della conoscenza friulano. Perché quello di Udine aspira ad essere "un parco modello all’interno di una regione modello. E per essere competitivi a livello globale, è necessario che tutti i territori trovino la propria vocazione. Il parco avrà successo, quindi, se tutta la comunità lo sentirà suo, valorizzandolo attraverso la partecipazione. C’è ancora molto da fare, ma stiamo partendo con il piede giusto e per questo sono molto fiducioso". La sfida? L’ha sintetizzata il direttore Annachiara Danieli: "E’ una casa piena di idee, ora dobbiamo riempirla di cose concrete. Oltre all’innovazione, termine spesso abusato, dobbiamo promuovere la cultura dell’innovazione. Evitando lo sbaglio che fece mio padre, a cui è dedicato questo parco, di dimenticare di innovare se stessi". Pieno sostegno a Friuli innovazione da parte della Regione che ha finanziato l’avvio del parco di Udine con la legge 11/03 sull’innovazione. "Oggi – ha detto il presidente Riccardo Illy - viviamo nella fase di passaggio dall'era industriale a quella della conoscenza, e questo significa che la quota più significativa del valore aggiunto di un territorio viene e verrà sempre più realizzata producendo e applicando nuove conoscenze. Con questo Parco Udine riuscirà a realizzare pienamente la sua vocazione di città dell’innovazione". Molto applaudito l’intervento del giornalista economico Antonio Calabrò, che si è soffermato sulla contraddizione italiana tra l’attitudine e il bisogno di innovazione e le risposte organizzate del sistema. "Alla molta voglia di innovazione – ha sottolineato il direttore dell’agenzia di stampa ApCom, già direttore editoriale del Sole 24 ore - corrisponde l’incapacità di tradurla in un percorso organizzato". IL PA RCO E LA SUA “GENESI”. Come ogni grosso progetto che si rispetti, anche il Parco di Udine ha potuto contare su una “squadra” che “ci ha creduto” fin dall’inizio. Honsell ha ricordato le persone che hanno reso possibile la nascita del Parco di Udine: prima di tutto Marzio Strassoldo, già rettore e oggi presidente della Provincia di Udine che, insieme al professor Alberto De Toni, diede vita al consorzio Friuli innovazione, poi il sindaco di Udine, Sergio Cecotti, che fondò l’associazione Udine Alta Tecnologia che cominciò ad elaborare il progetto di parco, e infine l’assessore Enrico Pertossi e il presidente della Regione Riccardo Illy. LA GRANDE ATTESA DEL PARCO . Un momento di grande attesa, quello dell’avvio del Parco scientifico e tecnologico di Udine, come ha dimostrato anche il nutrito numero di autorità presenti. Hanno concluso la cerimonia di apertura tutti i soci di Friuli innovazione: Giovanni Fantoni, presidente dell’Assindustria di Udine, Massimo Mazzariol, direttore dell’Unindustria di Pordenone, Giovanni Da Pozzo per la Camera di commercio di Udine, Sergio Cecotti, sindaco di Udine, Marzio Strassoldo, presidente della Provincia di Udine, Pierantonio Varutti, direttore dell’Agemont, Silvano Antonini Canterin, presidente della Fondazione Crup e Sabino Sinesi per il Centro ricerche Fiat. Erano presenti anche numerose autorità: l’assessore regionale alle Attività produttive, Enrico Bertossi, il vicesindaco di Udine Enzo Martines, il presidente di Friulia Franco Asquini, il presidente della Zona industriale udinese Renzo Marinig, il presidente della Fiera di Udine Gabriella Zontone, il direttore regionale della Col diretti Oliviero Della Picca, il presidente dell’Erdisu di Udine Alessandro Tesolat, il direttore dell’Api di Udine Paolo Perini, il direttore della Confartigianato di Udine Bruno Pivetta, oltre a numerosi imprenditori e professori universitari.   La scheda del Parco Nome: Parco scientifico e tecnologico di Udine Sede: via Linussio 51, Zona industriale udinese Superficie: 30 mila mq Finanziamenti regionali: 6.000.000 euro Finanziamenti ministeriali: 1.661.000 euro Gestore: Friuli innovazione Fondo consortile: 500.000 euro Personale: 11 (amministrativi e ricercatori ) Contatti: tel. 0432-556850, fax 0432-227611, e-mail cfi@amm.uniud.it